
Lettere a Lev Šestov e Benjamin Fondane
pp. 266
Uscita: novembre 2022
A cura di Olivier Salazar-Ferrer
Traduzione di Luca Orlandini
chi ama i pensieri forti, non concilianti, e vuole scoprire la figura di una donna pensatrice e sorprendente, indomabile.
Disponibile
Caesar Boëtius van Everdingen, Elisabeth van Kessel, moglie di Willem Jacobsz (1671)
Rijksmuseum, Amsterdam
Rachel Bespaloff (1895 - 1949) è tra le pensatrici più originali del secolo scorso. Nel 1925 conosce a Parigi Lev Šestov, suo autentico maestro – che “tradirà”, filosoficamente, con qualche timore –, e Benjamin Fondane. In uno dei suoi libri più importanti, Cheminements et Carrefours (1938), raccoglie studi dedicati a Nietzsche, Kierkegaard, André Malraux e Šestov. Negli anni, frequenta Jean Wahl, Jean Grenier, Jacques Schiffrin; l’edizione inglese del suo saggio Sull’Iliade è aperto da una lunga nota di Hermann Broch. Trasferitasi negli Stati Uniti nel 1942 si toglie la vita preda di una potente depressione.
La ragazza che a casa del “filosofo Lev Šestov, un Don Chisciotte dell’esplorazione metafisica” è seduta sul divano, “immobile, ma con infinita grazia raccolta nella sua stessa immobilità” (così secondo Daniel Halévy, storico, amico di Charles Péguy e di Marcel Proust), si chiama Rachel Bespaloff, è nata in Bulgaria, ha studiato a Ginevra, si è trasferita a Parigi qualche anno prima, è il 1925. Gli incontri con Šestov risvegliano il genio filosofico della giovane donna, che osa opporsi a Edmund Husserl e legge, con particolare talento, Heidegger. “Audace architetto, Heidegger osa costruire il suo universo fondandolo sull’angoscia; ma Šestov, profeta e mistico, usa l’angoscia come dinamite per far saltare il mondo che abbiamo edificato”, scrive a Benjamin Fondane, pensatore e poeta dai toni radicali, cruenti agli occhi di chi vuole conciliare necessità e ribellione, il ragionevole e il reprobo. Proprio il carteggio con Šestov e Fondane, ricco di vertigini filosofiche, ci permette di ricostruire le origini del pensiero della Bespaloff, intellettuale in lotta, alla ricerca vorace del vero, riconosciuta, insieme a Simone Weil e Hannah Arendt, tra le figure ineluttabili del pensiero europeo.
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Ascolta l’emozionante estratto del libro accompagnato da una melodia appositamente composta in armonia con parole del testo in collaborazione con Parole Sonore.
Tra le figure ineluttabili del pensiero europeo.
Davide Brullo per il Giornale
La Prealpina
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