
Lettera a Berija
pp. 52
Uscita: giugno 2022
Introduzione di Ezio Mauro
Traduzione di Claudia Sugliano
chi è interessato ad approfondire il lato oscuro della storia, i rapporti tra arte e potere, tra poesia e tirannia, questo è il libro ideale.
Disponibile
Marina Cvetaeva (1892-1941) è tra le grandi poetesse di ogni tempo. Dal 1922 comincia un difficile esilio in Europa; ritornata in Unione Sovietica nel 1939, assiste all’arresto del marito e della figlia. Messa ai margini dal mondo letterario sovietico, sceglierà di morire, nella tarda estate del 1941. Il suo epistolario costituisce un’opera a parte, di granitica grandezza: tra i suoi interlocutori speciali ricordiamo Boris Pasternak e Rainer Maria Rilke.
Il 23 dicembre del 1939, Marina Cvetaeva , la grande poetessa russa, scrive a Lavrentij Pavlovič Berija, guida del ministero degli affari interni dell’Unione Sovietica, capo della polizia segreta. Vuole avere notizie in merito alla sorte del marito, Sergej Efron, e della figlia, Ariadna, arrestati due mesi prima. Con coraggio, la poetessa si erge e difesa della sua famiglia. Russo “bianco”, coinvolto, all’estero, in attività di controspionaggio – compreso l’omicidio della spia dissidente Ignace Reiss – il marito della Cvetaeva sarà fucilato nel 1941. La figlia, riabilitata nel 1955, non rivedrà mai più la madre. Dopo un esilio in Europa cominciato nel 1922, la Cvetaeva, malauguratamente, aveva scelto di tornare in Unione Sovietica nel ’39. Per la poetessa più folgorante del Novecento, “una rivoluzione per la poesia” (Boris Pasternak), non c’era posto in Urss, neanche come lavapiatti: Marina Cvetaeva si uccide il 31 agosto del 1941, nel distretto di Elabuga. Il figlio Mur, all’epoca sedicenne, morirà al fronte, tre anni dopo. In questa lettera, di cristallino orgoglio, la Cvetaeva, la martire del secolo, affronta il potentissimo Berija: nel 1953 “Time” gli avrebbe dedicato una copertina dalla didascalia provocatoria, “Enemy of the people”.
La lettera di Marina Cvetaeva a Berija è introdotta da uno scritto di Ezio Mauro ed è tradotta da Claudia Sugliano.
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Ascolta l’emozionante estratto del libro accompagnato da una melodia appositamente composta in armonia con parole del testo in collaborazione con Parole Sonore.
La martire del secolo affronta il potentissimo Berija.
Andrea Camprincoli per Libero
Ezio Mauro per Pangea News
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