Contro “Don Chisciotte”

pp. 40

Uscita: Febbraio 2022

 

Introduzione di Stenio Solinas

libro

Il libro perfetto per

chi non ha timori reverenziali davanti a un classico.

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20,00€

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Henry de Montherlant (1895-1972) è tra gli scrittori francesi più grandi del ‘900. Il ciclo de Les Jeunes Filles (1936-1939), Il Caos e la Notte (1963) e alcune opere teatrali come Malatesta (1946) e Port-Royal (1954) gli garantiscono la statura del “classico. Fu accusato di collaborazionismo “morale” con il regime filotedesco di Vichy e nel 1945, finita la guerra, gli fu imposto di non pubblicare per sei mesi. Morì suicida.

descrizione

Descrizione

Generalmente quando ci accostiamo a libri considerati “classici”, rischiamo di cadere in uno o l’altro di due atteggiamenti opposti ma ugualmente pericolosi. O la denigrazione sistematica, tipica dei giovani “rivoluzionari”, o il sistematico rispetto, che accomuna gli accademici “conservatori” (per i libri dei contemporanei in genere tutti preferiscono il silenzio…). Eppure, anche giganti come Shakespeare o Goethe o Dante o, appunto, Miguel de Cervantes (1547-1616), nei loro capolavori non sono esenti da pecche, leggerezze, parti mediocri e pagine infelici… Compito del vero lettore è affrontare le grandi opere – senza le quali comunque la letteratura universale è inimmaginabile – sapendo distinguere gli aspetti positivi da quelli negativi. È quello che fa, senza timori reverenziali e con eleganza critica, lo scrittore francese Henry de Montherlant (1896-1972) in un breve ma denso testo, scritto nel 1961 come “Prefazione” al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes e oggi tradotto per la prima volta in italiano.

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...come tutte le altre opere classiche: ci sono aspetti positivi e altri negativi.
Cominciamo da quelli negativi. Innanzitutto: ce n’è tre volte di troppo.