
Graffiante e controcorrente. Dimenticato perché geniale
Claudio Siniscalchi per Libero
pp. 34
Uscita: Luglio 2022
Sovraccoperta d’artista: Aleksandr M. Rodčenko
Stampato in 300 copie numerate più 20 copie d’artista
di Carmelo Bene, un libro inattuale, introvabile: una raccolta di versi, la testimonianza unica di un artista unico, da collezione.
Disponibile
A. Rodčenko, ПРО ЭТО (Di questo), 1923
Fortunato Depero, (1892 – 1960). Studiò alla Scuola Reale Elisabettina, un istituto d’arte frequentato da molti artisti che in seguito diventeranno protagonisti del panorama culturale italiano del Novecento. Nel 1913 pubblica il suo primo libro, Spezzature, un insieme di poesie e pensieri accompagnati da disegni. Durante una mostra di Umberto Boccioni a Roma, conosce molti dei suoi “idoli”, tra cui Giacomo Balla, di cui successivamente diventerà allievo, e Filippo Tommaso Marinetti. Riesce a esporre, all’ Esposizione Libera Futurista Internazionale nella primavera del 1914, dove si confronterà con nomi prestigiosi. Nel 1915 scrisse insieme a Balla un manifesto divenuto poi fondamentale: Ricostruzione futurista dell’universo. Balla e Depero si autoproclamano astrattisti futuristi e inneggiano ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo».
Lunga, rigorosa, sublime la coincidenza tra Carmelo Bene e i poeti russi. Il primo Spettacolo-concerto Majakovskij andò in scena nel 1960, a Bologna; per la Rai, negli anni Settanta, il sommo Carmelo s’inventa Bene! Quattro diversi modi di morire in versi, con letture da Aleksandr Blok, Sergej Esenin, Boris Pasternak e, ovviamente, Majakovskij. Lo stesso modulo è proposto nel 1980, a onorare i 50 anni dalla morte di Majakovskij, nel “concerto in due tempi per voce recitante” Carmelo Bene in “Majakovskij”, con le musiche di Gaetano Giani Luporini, di cui De Piante propone un estratto del programma di scena, pubblicato dal Teatro dell’Opera di Roma. A vent’anni dalla morte di Carmelo Bene, un esuberante libro-feticcio, da collezione. Nell’intervista rilasciata a Vittorio Sermonti – e pubblicata nel libro, insieme al saggio di Angelo Maria Ripellino – Bene insegna la didattica minima dell’artista: “si può essere in regola col proprio tempo solo se si sconta fi no in fondo la ribellione del proprio essere inattuali”.
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Ascolta l’emozionante estratto del libro accompagnato da una melodia appositamente composta in armonia con parole del testo in collaborazione con Parole Sonore.
Un esuberante libro-feticcio, da collezione
Claudio Siniscalchi per Libero
Davide Brullo per il Giornale
Pangea News
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