Diario (2019)

Dimensioni opera: 70 x 50 cm

 

L’opera è sempre venduta accompagnata alla copia del libro con lo stesso numero romano.

 

Tiratura in sole 10 copie 

libro

Il libro perfetto per

chi ama la parola scritta come la massima espressione dell’essere umano. Qui lo scrivere diventa arte e trapassa il limite di significato e significante per diventare altro.

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220,00€

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“Diario” - Alfredo Rapetti Mogol, 2019

artista

Artista

Alfredo Rapetti Mogol (Milano 8 ottobre 1961), è nipote e figlio d’arte: il nonno, Mariano, in arte Calibi, era autore di canzoni mentre il padre Giulio, in arte Mogol, è diventato celebre grazie al sodalizio artistico con Lucio Battisti. Oltre ad essere paroliere, Rapetti Mogol è un affermato pittore. Numerose sono state le mostre personali e collettive che lo hanno visto protagonista. Il suo curriculum annovera mostre personali alla Fondazione KMG di Berlino; alla Fondazione Ideazione di Roma; a Villa Olmo di Como; all’Albergo delle Povere di Palermo; alla Certosa di San Lorenzo di Padula; alla Galleria Maretti di Montecarlo e alla Ca’ D’oro di Roma. Fra le collettive si ricordano: Grand Palais di Parigi; MAR’S di Mosca; Palazzo Strozzi a Firenze; Museo per l’Arte Straniera di Riga; Salone D’Autunno a Parigi; Museo Permanente di Milano; Biennale di Venezia 2007.

descrizione

Descrizione libro

Genio poliedrico, talento inafferrabile, nel 1959 Mario Soldati scrive per la Olivetti il testo che sigilla il 33 giri Musica per parole. Lezioni e ritmi della dattilografia. Il disco veniva regalato a chi acquistasse una Lettera 22, e insegnava l’arte della dattilografia. Mario Soldati ha poco più di cinquat’anni, è un assoluto personaggio della cultura italiana. Nel suo stile, la qualità del narratore – nel 1954 vince lo ‘Strega’ con Lettere da Capri sbaragliando scrittori del calibro di Dino Buzzati, Carlo Cassola, Oreste Del Buono – è temprata dal talento dello sceneggiatore – quello è l’anno, tra l’altro, dell’ultima regia, Policarpo, ufficiale di scrittura, film premiato a Cannes come miglior commedia. Ne viene fuori uno sketch teatrale graffiante in cui due voci si confrontano sull’invenzione della macchina da scrivere. Per paradosso, il più giovane dei due – interpretato dalla voce di Soldati – prende le parti del vecchio mondo, quello della scrittura elegante, a mano, raffinata a scuola, mentre il vecchio “maestro di calligrafia” ora in pensione fa l’elogio della moderna macchina da scrivere. Il succo ‘etico’ – ed estetico – dello scambio di battute è che “chiarezza, eleganza, uniformità”, le doti della bella scrittura, sono i fondamenti della buona civiltà. Scrivere bene, per così dire, è un requisito della bontà, è analogo a governare bene se stessi, a essere buoni cittadini, a disporsi con equilibrio verso gli altri.

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Ascolta l’emozionante estratto del libro letto per noi dall’attrice Erika Urban.

Recensione video del libro

A conclusione del corso, eseguiremo ora un esercizio di dettatura: preparatevi a scrivere.

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