Fortunato Depero

Fortunato Depero, (1892 – 1960).  Studiò alla Scuola Reale Elisabettina, un istituto d’arte frequentato da molti artisti che in seguito diventeranno protagonisti del panorama culturale italiano del Novecento.

Tenta l’iscrizione all’Accademia delle belle arti di Vienna ma viene respinto, nel 1910 va a lavorare a Torino come decoratore all’Esposizione internazionale. Al suo ritorno a Rovereto lavora da un marmista, occupandosi di lapidi funebri. Depero è molto attratto dalla scultura, che caratterizzerà le sue opere future.

Nel 1913 pubblica il suo primo libro, Spezzature, un insieme di poesie e pensieri accompagnati da disegni. Durante una mostra di Umberto Boccioni a Roma, conosce molti dei suoi “idoli”, tra cui Giacomo Balla, di cui successivamente diventerà allievo, e Filippo Tommaso Marinetti. Riesce a esporre, all’ Esposizione Libera Futurista Internazionale nella primavera del 1914, dove si confronterà con nomi prestigiosi.

Nel 1915 scrisse insieme a Balla un manifesto divenuto poi fondamentale: Ricostruzione futurista dell’universo. Balla e Depero si autoproclamano astrattisti futuristi e inneggiano ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo».

copertina

Opera di riferimento

Verdure geometriche

artista

Artista di riferimento

Pablo Echaurren